L’idea

L’idea

La voce inganna il tempo

segnato dalla tua assenza

e costruisce l’idea

che serve a conquistare il pensiero.

Parole di ghiaccio

si sciolgono sotto il fuoco di uno sguardo –

e nell’acqua che ristagna –

su questa terra che non ti appartiene più –

vedo affogare la passione.

La rabbia mi porta via

per non cadere

nella trappola dell’abitudine.

Serena Marotta

(29 gennaio 2011)

Palermo, “Moltivolti d’Africa”

(Moltivolti d’Africa, Fulvio Longo)
Ritratti di bambini, scene di vita sulla spiaggia di Zanzibar, nei mercati, reportage di bambini ripresi in scuole pubbliche tanzaniane e orfanotrofi. C’è tutto questo in “Moltivolti d’Africa”, la mostra fotografica di Fulvio Longo, che sarà inaugurata domani sera (4 novembre), alle 20.30, al Palab, in piazzetta del Fondaco, a Palermo. In tutto trenta fotografie, di cui 15 a colori e 15 in bianco e nero. Scatti che conservano il ricordo della “serenità negli occhi dei bambini, della felicità per i piccoli gesti e per le bellezze della natura che circonda questa gente – dice il fotografo -. La popolazione tanzaniana ha una prospettiva di vita media vicina ai 40 anni – spiega – ma vivono appieno il loro tempo. Noi, al contrario, viviamo sempre come se stessimo attendendo l’evento che ci svelerà lo scopo della nostra vita”.
(Moltivolti d’Africa, Fulvio Longo)
Fulvio Longo, 41 anni, laureato in chimica, informatore scientifico del farmaco, da 26 anni coltiva la sua passione per l’arte fotografica. “Avevo 15 anni quando ho chiesto in regalo a mio padre una vecchia Yashica a pellicola – racconta -. Poi, nel giro di qualche mese, ho acquistato a rate una vecchia biottica formato 6 per 6. Ho imparato a sviluppare da solo il mio negativo in bianco e nero e considero Giuseppe Cilia (uno fra i più grandi fotografi palermitani, scomparso a gennaio scorso, ndr) uno dei miei maestri”.

(Moltivolti d’Africa, Fulvio Longo)
“Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore”, così diceva Henri Cartier Bresson – fotografo francese, da molti considerato il padre del fotogiornalismo – ed è appunto da questa “lezione” del fotografo francese che Longo attinge per realizzare la sua arte.
(Moltivolti d’Africa, Fulvio Longo)

(Moltivolti d’Africa, Fulvio Longo)

(Moltivolti d’Africa, Fulvio Longo)

Scatti che serviranno, domani sera, insieme con la musica proposta dall’artista Matilde Politi e la cucina etiope di Yodit Abraha ad “educare” i visitatori al turismo responsabile: “un viaggiare etico e consapevole che va incontro alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità”. È questo, infatti, lo scopo della serata dal titolo “Cambiamo prospettiva”, organizzata dall’Associazione onlus “Moltivolti Capovolti”.

Serena Marotta
(3-11-2010)

Ma tu mi ami ancora?

Ma Tu Mi Ami Ancora?
(Mina)

Ho una certa urgenza di capire ma non ti vorrei disturbare ho dei vecchi mobili che devo sistemare e dei vestiti da smaltire ho un quadro nuovo da attaccare vorrei dare qualche tocco di colore e mettere un po’ in ordine i libri che ho in giro e tirare un po’ il respiro e allora volevo farti una domanda perché per fare tutto bene sapere quello che conviene o no

ma tu mi ami ancora? ma tu mi ami ancora? ancora
io non so camminare su un piede solo non so se sto strisciando oppure volo se devo far la spesa per una o due persone se devo apparecchiare per nessuno e allora vorrei farti una domanda per fare tutto quanto bene sapere quello che conviene o no
ma tu mi ami ancora? ma tu mi ami ancora? ancora
avanti avanti avanti tutto va avanti risate pianti come se fosse facile e rimediabile come se lui mi amasse avanti avanti avanti tutto va avanti risate pianti come se niente fosse come se non contasse come se lui mi amasse
ma tu mi ami ancora? ma tu mi ami ancora? Ancora.

Belli capelli

Belli capelli
(Francesco De Gregori)

Belli capelli, capelli neri, che t’ho aspettata tutta notte e tu chissà dov’eri, capelli lunghi che arrivavano fino al mare, belli capelli che nessuno li può tagliare.
Belli capelli, capelli d’oro, che in mezzo a tutta quanta quella gente mi sentivo solo, capelli d’oro che sei partita e chi lo sa se torni, belli capelli che mi tradivano tutti i giorni.

Capelli lunghi come autostrade la mattina sopra il tuo cuscino, che quando tira vento diventano i capelli di un ragazzino, capelli così lontani che nessuno li può vedere, capelli così sottili che basta niente che li fai cadere.
Belli capelli, capelli bianchi, che si fermarono a una fontana a pettinare gli anni, capelli stanchi, dentro allo specchio di un bicchiere di vino, belli capelli, che stanotte è notte, ma verrà mattino.