Caterina Altamore, maestra precaria da 14 anni, da sette giorni ha lasciato Palermo per proseguire la protesta contro i tagli del decreto Gelmini insieme ai suoi colleghi a Roma…

Serena Marotta
(2-9-2010)
Caterina Altamore, maestra precaria da 14 anni, da sette giorni ha lasciato Palermo per proseguire la protesta contro i tagli del decreto Gelmini insieme ai suoi colleghi a Roma…
Serena Marotta
(2-9-2010)
In attesa che il ministro Gelmini accetti un confronto pubblico, Giacomo Russo e Caterina Altamore proseguono il digiuno davanti a Montecitorio. Intanto lanciano un’altra iniziativa…
Serena Marotta
(31-8-2010)
Da piazza Politeama a Montecitorio: continua la protesta dei precari della scuola contro il decreto Gelmini. Hanno preso l’aereo stamattina, alle 8.30, da Palermo per raggiungere Roma. Ad attenderli, davanti alla Camera, altri insegnanti e tecnici della scuola di Roma e delle regioni del Sud. A rischio, a livello nazionale, ci sono circa 20 mila posti di lavoro.
Serena Marotta
(27-8-2010)
La protesta dei precari della scuola si sposta in piazza Politeama. Sono arrivati puntuali alle cinque del pomeriggio professori e personale Ata per opporsi ai tagli in Sicilia: a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro. Con loro sono scesi in piazza anche esponenti del Partito democratico, Udc, Italia dei Valori e anche il Comitato precari scuola in lotta di Palermo e Rita Borsellino.
Luogo quest’ultimo che, secondo alcune tesi investigative, per anni avrebbe ospitato la sede del Sisde. Proprio da qui sarebbe partito l’ok per far esplodere l’autobomba piazzata in via D’Amelio quella domenica pomeriggio di diciotto anni fa.
Serena Marotta
Erano quasi le 22, ieri, quando i quattro agenti hanno visto la pantera a circa cinque metri di distanza e l’hanno subito fotografata. Foto sfocate, ma che confermano l’esistenza dell’animale. Erano state 28 le segnalazioni arrivate alla forestale a partire dalla metà di giugno dagli abitanti di Borgo Nuovo. Da allora erano scattate le ricerche.
Intanto, ieri pomeriggio, durante una conferenza stampa, è stata comunicata la decisione di sospendere le ricerche proprio perché c’era il dubbio che si trattase di una leggenda metropolitana. Poi la comparsa della pantera agli uomini del Corpo forestale, ieri sera, ha rimesso tutto in discussione.
Serena Marotta
Sono le 21,30, quando il carretto siciliano, lungo 9 metri e alto 6 metri e trenta, con le sponde decorate a mano e raffiguranti scene di vita della Santa, lascia via Matteo Bonello per raggiungere la Cattedrale. Sul carro però la statua della Santa, posta su un roseto alto 4 metri e arricchito di cristalli Swarovski, non è in vetro di Murano, come annunciato nei giorni scorsi. Si tratta di una copia realizzata in resina bianca, sostituita in corsa per evitare rischi durante il corteo.
Il carro trionfale è preceduto da 40 carri, che sfilano uno dietro l’altro lungo corso Vittorio Emanuele. Sui carretti ci sono le Rosalie: 40 ragazze palermitane, tra le quali Claudia Perna del Grande Fratello 2009, che lanciano petali di rose rosse sulla folla. Ad attendere la “Santuzza” davanti alla Cattedrale c’è la prima “cassa armonica”con la banda “Antonio Marinuzzi”, al posto del tradizionale “Viva Palermo e Santa Rosalia” gridato dal sindaco Diego Cammarata, che per il secondo anno non ha partecipato al corteo. La seconda invece è allestita a Porta Felice con la banda “Vella”.
Intanto, mentre alla Cattedrale c’è chi festeggia la patrona, poco distante, ai Quattro Canti c’è chi protesta per la mancanza di una casa. I senzatetto mostrano un cartello: “AAA cercasi sindaco almeno per il Festino”. Tuttavia, non hanno impedito il passaggio dei carri, limitandosi ad “accoglierli” con i fischi. Intanto, cercavano Il sindaco Cammarata e hanno trovato Daverio: dai fischi si è passati agli insulti tra una senzatetto e il direttore artistico. Teatro delle lite verbale Porta Felice, poco dopo il passaggio del carro trionfale. E’ mezzanotte. La festa popolare si è conclusa alla Marina con i giochi pirotecnici. Oggi, alle 19, si terrà la processione per le vie del centro storico.
RIMINI – Dopo una lunga malattia e’ morto Giorgio Alpi, medico urologo molto conosciuto e padre di Ilaria Alpi. L’associazione Ilaria Alpi, di cui insieme alla moglie era tra i soci fondatori, e il Premio Ilaria Alpi nel dare la notizia in una nota si uniscono al dolore della moglie Luciana Riccardi. ”Persona dolcissima, medico molto apprezzato e conosciuto – spiegano – Giorgio ha in questi ultimi sedici anni combattuto sempre a fianco di Luciana per arrivare alla verita’ e alla giustizia sulla morte della loro unica figlia Ilaria. Verita’ e giustizia che purtroppo ancora non c’e’. Giorgio lascia un grande vuoto sia in famiglia, ma anche per l’associazione e il Premio che lo ricordano con profondo affetto”.”In un paese che spesso preferisce dimenticare, Giorgio ha incarnato la determinazione a voler ricordare”. Con queste parole ha voluto esprimere il proprio cordoglio la giuria del Premio Ilaria Alpi (Italo Moretti, Luca Ajroldi, Roberto Morrione, Andrea Vianello, Romano Tamberlich, Paolo Meucci, Andrea Iervolino, Claudio Speranza, Gerardo Bombonato, Giampaolo Penco, Maurizio Torrealta, Piero Corsini, Roberto Scardova, Sandro Provvisionato, Paola Palombaro, Giovanna Lio e Alessandro Banfi). ”Con pacata fermezza era, accanto a Luciana – ha scritto la giuria – il simbolo della battaglia civile e durissima perche’ si arrivasse alla verita’ sull’uccisione di Ilaria e Miran. A tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che con lui abbiamo condiviso l’impegno affinche’ lo Stato, la magistratura, l’opinione pubblica non tralasciassero il loro dovere di individuare i colpevoli, la sua perdita rappresenta un grandissimo dolore ma anche l’impegno a continuare sulla strada intrapresa”.
”L’Italia dei Valori si stringe al dolore di Luciana Alpi e della sua famiglia per la perdita di Giorgio, che si e’ sempre battuto con grande coraggio e dignita’ per la ricerca della verita’ sul barbaro assassinio di sua figlia Ilaria. Per questo, l’Italia dei Valori si impegnera’ con ancora maggior forza affinche’ si faccia verita’ e giustizia sulla drammatica vicenda di Ilaria Alpi”. Lo afferma in una nota il portavoce dell’IdV Leoluca Orlando.
fonte: Ansa