Caterina Altamore ricoverata

Caterina Altamore, maestra precaria da 14 anni, da sette giorni ha lasciato Palermo per proseguire la protesta contro i tagli del decreto Gelmini insieme ai suoi colleghi a Roma…

Caterina Altamore è stata ricoverata questo pomeriggio, alle 15, all’ospedale San Giovanni di Roma: i medici le stanno facendo la seconda flebo e non vogliono dimetterla. La docente precaria di Palermo da sette giorni è in sciopero della fame davanti a Montecitorio per protestare contro i tagli del decreto Gelmini. “Sette giorni di digiuno per lei, che ha problemi di salute, sono già troppi – dice a “Italos” Liella Stagno, docente precaria e amica di Caterina. Caterina ha chiamato la sua famiglia e anche me per rassicurarci, anche se è molto provata per il digiuno e lo stress di questi lunghi giorni in strada. Sarebbe ora che la smettessero sia lei che Giacomo”, conclude Liella Stagno.

Caterina Altamore, 37 anni, palermitana, sposata e con tre figli piccoli (il più grande ha fatto la comunione quest’anno), è affetta da una patologia che non le consentirebbe il digiuno. Risale al 30 agosto l’appello lanciato dal marito della docente al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere il suo intervento sulla questione dei precari della scuola.

Lo stesso giorno in cui, prima della docente, anche Giacomo Russo, precario Ata palermitano, è stato ricoverato a Roma per un grave stato di disidratazione. Tuttavia, Russo, nonostante le condizioni di salute, ha deciso di lasciare l’ospedale e di raggiungere di nuovo i colleghi in sciopero davanti a Montecitorio.Sia Giacomo Russo che Caterina Altamore sono partiti venerdì scorso da Palermo, dove già dal 17 agosto si protesta per i tagli del personale scuola, per raggiungere i colleghi a Roma.

Serena Marotta
(2-9-2010)

Precari scuola: Ora patto con politici

In attesa che il ministro Gelmini accetti un confronto pubblico, Giacomo Russo e Caterina Altamore proseguono il digiuno davanti a Montecitorio. Intanto lanciano un’altra iniziativa…

Stamattina Giacomo Russo, lavoratore precario della scuola, è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove il medico ha riscontrato un grave stato di disidratazione. Nel pomeriggio le sue condizioni sono migliorate: «L’ho sentito al cellulare e stava un pochino meglio – racconta a “Italos” Liella Stagno, docente e amica di Russo-, ma invece di farsi fare gli esami necessari e riprendere ad alimentarsi, dopo aver fatto una semplice flebo, ha scelto di tornare al presidio di Roma mettendo in secondo piano la sua salute”.
Giacomo Russo e Caterina Altamore ormai da 5 giorni hanno lasciato Palermo per proseguire la protesta contro i tagli del decreto Gelmini davanti a Montecitorio. Continueranno lo sciopero della fame sino a quando il ministro Gelmini non accetterà un confronto pubblico. Una richiesta che ancora oggi è stata ricambiata con il silenzio. Nel frattempo, a Palermo, gli altri precari hanno occupato gli uffici del Csa.

Liella Stagno, in contatto con i suoi colleghi che si trovano a Roma, sta conducendo invece una battaglia sul web. Anche lei, docente disoccupata, lo scorso anno – nel periodo delle convocazioni – ha condiviso con Giacomo Russo e altri colleghi lo sciopero della fame: “Lo abbiamo interrotto – spiega l’insegnante – a seguito di promesse che sono rimaste ‘parole al vento’, a parte il contentino dei progetti regionali ancora non avviati e totalmente privi di garanzie”. E aggiunge: «Ero e resto disoccupata – e come me tanti miei colleghi – dopo aver dedicato anni alla formazione e al servizio degli alunni credendo nella mia professione di insegnante. Spero che i sacrifici che stanno facendo Caterina e Giacomo possano servire a qualcosa», conclude l’insegnante.

Serena Marotta
(31-8-2010)

Scuola, i precari protestano a Roma

Prima un sit-in davanti a Montecitorio. Poi i precari della scuola si sposteranno in viale Trastevere davanti al ministero dell’Istruzione…

Da piazza Politeama a Montecitorio: continua la protesta dei precari della scuola contro il decreto Gelmini. Hanno preso l’aereo stamattina, alle 8.30, da Palermo per raggiungere Roma. Ad attenderli, davanti alla Camera, altri insegnanti e tecnici della scuola di Roma e delle regioni del Sud. A rischio, a livello nazionale, ci sono circa 20 mila posti di lavoro.

Alcune decine di precari hanno partecipato al sit-in, mostrando degli striscioni con su scritto: «La scuola pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta» e ancora: «Tagli alla scuola: una truffa per tutti». In serata la protesta continuerà in viale Trastevere, davanti al ministero dell’Istruzione, dove un gruppo passerà la notte.

Tra i precari presenti nella Capitale, come già aveva annunciato ieri pomeriggio, c’è Giacomo Russo, Ata palermitano, che da dieci giorni ha iniziato lo sciopero della fame con altri suoi colleghi. A Roma con lui c’è anche Caterina Altamore, maestra precaria da 14 anni, che da oggi inizia il digiuno. L’intenzione è quella di proseguire ad oltranza: «fino a che il ministro Gelmini non accetterà un incontro pubblico e mi convincerà – precisa Russo – che la sua riforma farà bene alla scuola». È proprio la Sicilia la regione maggiormente penalizzata dalla riforma: a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro.

Serena Marotta
(27-8-2010)

Palermo, i precari della scuola scioperano in piazza

La protesta dei docenti e del personale Ata contro i tagli del decreto Gelmini si sposta dal Csa a piazza Politeama. In Sicilia a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro…

La protesta dei precari della scuola si sposta in piazza Politeama. Sono arrivati puntuali alle cinque del pomeriggio professori e personale Ata per opporsi ai tagli in Sicilia: a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro. Con loro sono scesi in piazza anche esponenti del Partito democratico, Udc, Italia dei Valori e anche il Comitato precari scuola in lotta di Palermo e Rita Borsellino.

Una protesta che è cominciata 9 giorni fa davanti al provveditorato di Palermo. Proprio negli uffici del Csa, ieri, c’è stato l’incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo (accolto con i fischi dai precari in presidio in via Praga) e tre dei manifestanti: Salvo Altadonna, Giacomo Russo e Pietro Di Grusa che, oltre ad aver intrapreso con i suoi colleghi lo sciopero della fame, ha sospeso le medicine per la cura della sua cardiopatia. Lombardo ha chiesto loro di sospendere lo sciopero della fame. E ha aggiunto: “Chiederemo formalmente, come giunta regionale, che il governo torni sull’argomento”.

Stamattina, invece, c’è stato l’incontro in Prefettura a Palermo tra il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, Giuseppe Pizza, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Mario Centorrino, e una delegazione dei precari della scuola. Durante l’incontro Pizza ha spiegato che il Governo è intenzionato a far leva sul turn over. Intanto Russo, uno dei precari in sciopero della fame, ha annunciato che da domani proseguirà la sua protesta contro il decreto Gelmini davanti a Montecitorio.

Serena Marotta
(26-8-2010)

Palermo, riparate le statue dei giudici Falcone e Borsellino

Restaurate e rimesse a posto le statue in gesso dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Le due sculture, realizzate da Tommaso Domina, sono state danneggiate venerdì in via Libertà, a Palermo. Resteranno lì sino a martedì prossimo, ma sotto scorta dei carabinieri.
Sull’atto vandalico sono in corso le indagini dei carabinieri.
Intanto, procedono gli eventi organizzati in ricordo di Paolo Borsellino assassinato dalla mafia insieme ai cinque agenti della scorta il 19 luglio del 1992. Poche le persone (quasi un centinaio) che stamattina hanno partecipato alla manifestazione “agende rosse” partita da via D’Amelio per raggiungere Castel Utveggio, a monte Pellegrino.

Luogo quest’ultimo che, secondo alcune tesi investigative, per anni avrebbe ospitato la sede del Sisde. Proprio da qui sarebbe partito l’ok per far esplodere l’autobomba piazzata in via D’Amelio quella domenica pomeriggio di diciotto anni fa.
Serena Marotta

18-7-2010

Palermo, la pantera esiste davvero

Esiste davvero. Ieri sera, per la prima volta, la pantera che – da oltre un mese circola per le strade della periferia di Palermo – è stata fotografata da quattro agenti del Corpo forestale. Si tratta di un felino adulto, pesa circa 35 chili, è alta mezzo metro e lunga un metro e 10. Gli uomini della forestale, in queste ore, stanno effettuando dei rilievi sul posto, dove è stata avvistata, per stabilire le dimensioni effettive dell’animale.

Erano quasi le 22, ieri, quando i quattro agenti hanno visto la pantera a circa cinque metri di distanza e l’hanno subito fotografata. Foto sfocate, ma che confermano l’esistenza dell’animale. Erano state 28 le segnalazioni arrivate alla forestale a partire dalla metà di giugno dagli abitanti di Borgo Nuovo. Da allora erano scattate le ricerche.

Intanto, ieri pomeriggio, durante una conferenza stampa, è stata comunicata la decisione di sospendere le ricerche proprio perché c’era il dubbio che si trattase di una leggenda metropolitana. Poi la comparsa della pantera agli uomini del Corpo forestale, ieri sera, ha rimesso tutto in discussione.
Serena Marotta

15-7-2010

Palermo, Festino di Santa Rosalia edizione 2010

Dal Festinello al Festino. Cinque giorni di festeggiamenti a Palermo, dall’11 al 15 luglio, tra riti religiosi, spettacoli e concerti in onore di Santa Rosalia, patrona della città. “La Santuzza risveglia la tradizione” è questo il titolo del Festino numero 386, firmato da Philippe Daverio e organizzato dal Comune che, ieri sera, ha visto sfilare per le vie del centro storico 40 carretti siciliani, dalla Cattedrale alla Marina.

Sono le 21,30, quando il carretto siciliano, lungo 9 metri e alto 6 metri e trenta, con le sponde decorate a mano e raffiguranti scene di vita della Santa, lascia via Matteo Bonello per raggiungere la Cattedrale. Sul carro però la statua della Santa, posta su un roseto alto 4 metri e arricchito di cristalli Swarovski, non è in vetro di Murano, come annunciato nei giorni scorsi. Si tratta di una copia realizzata in resina bianca, sostituita in corsa per evitare rischi durante il corteo.

Il carro trionfale è preceduto da 40 carri, che sfilano uno dietro l’altro lungo corso Vittorio Emanuele. Sui carretti ci sono le Rosalie: 40 ragazze palermitane, tra le quali Claudia Perna del Grande Fratello 2009, che lanciano petali di rose rosse sulla folla. Ad attendere la “Santuzza” davanti alla Cattedrale c’è la prima “cassa armonica”con la banda “Antonio Marinuzzi”, al posto del tradizionale “Viva Palermo e Santa Rosalia” gridato dal sindaco Diego Cammarata, che per il secondo anno non ha partecipato al corteo. La seconda invece è allestita a Porta Felice con la banda “Vella”.

Intanto, mentre alla Cattedrale c’è chi festeggia la patrona, poco distante, ai Quattro Canti c’è chi protesta per la mancanza di una casa. I senzatetto mostrano un cartello: “AAA cercasi sindaco almeno per il Festino”. Tuttavia, non hanno impedito il passaggio dei carri, limitandosi ad “accoglierli” con i fischi. Intanto, cercavano Il sindaco Cammarata e hanno trovato Daverio: dai fischi si è passati agli insulti tra una senzatetto e il direttore artistico. Teatro delle lite verbale Porta Felice, poco dopo il passaggio del carro trionfale. E’ mezzanotte. La festa popolare si è conclusa alla Marina con i giochi pirotecnici. Oggi, alle 19, si terrà la processione per le vie del centro storico.

Serena Marotta

(15-7-2010)

E’ morto il padre di Ilaria Alpi

RIMINI – Dopo una lunga malattia e’ morto Giorgio Alpi, medico urologo molto conosciuto e padre di Ilaria Alpi. L’associazione Ilaria Alpi, di cui insieme alla moglie era tra i soci fondatori, e il Premio Ilaria Alpi nel dare la notizia in una nota si uniscono al dolore della moglie Luciana Riccardi. ”Persona dolcissima, medico molto apprezzato e conosciuto – spiegano – Giorgio ha in questi ultimi sedici anni combattuto sempre a fianco di Luciana per arrivare alla verita’ e alla giustizia sulla morte della loro unica figlia Ilaria. Verita’ e giustizia che purtroppo ancora non c’e’. Giorgio lascia un grande vuoto sia in famiglia, ma anche per l’associazione e il Premio che lo ricordano con profondo affetto”.”In un paese che spesso preferisce dimenticare, Giorgio ha incarnato la determinazione a voler ricordare”. Con queste parole ha voluto esprimere il proprio cordoglio la giuria del Premio Ilaria Alpi (Italo Moretti, Luca Ajroldi, Roberto Morrione, Andrea Vianello, Romano Tamberlich, Paolo Meucci, Andrea Iervolino, Claudio Speranza, Gerardo Bombonato, Giampaolo Penco, Maurizio Torrealta, Piero Corsini, Roberto Scardova, Sandro Provvisionato, Paola Palombaro, Giovanna Lio e Alessandro Banfi). ”Con pacata fermezza era, accanto a Luciana – ha scritto la giuria – il simbolo della battaglia civile e durissima perche’ si arrivasse alla verita’ sull’uccisione di Ilaria e Miran. A tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che con lui abbiamo condiviso l’impegno affinche’ lo Stato, la magistratura, l’opinione pubblica non tralasciassero il loro dovere di individuare i colpevoli, la sua perdita rappresenta un grandissimo dolore ma anche l’impegno a continuare sulla strada intrapresa”.
”L’Italia dei Valori si stringe al dolore di Luciana Alpi e della sua famiglia per la perdita di Giorgio, che si e’ sempre battuto con grande coraggio e dignita’ per la ricerca della verita’ sul barbaro assassinio di sua figlia Ilaria. Per questo, l’Italia dei Valori si impegnera’ con ancora maggior forza affinche’ si faccia verita’ e giustizia sulla drammatica vicenda di Ilaria Alpi”. Lo afferma in una nota il portavoce dell’IdV Leoluca Orlando.

fonte: Ansa